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L'assassino ha riservato nove poltrone
L'assassino ha riservato nove poltrone
Una scena del film
Titolo originale: '
Lingua originale: Italiano
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Anno: {{{annouscita}}}
Durata: 99 min
Colore: Colore
Audio: Sonoro
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Produttore esecutivo: Dario Rossini
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Casa di produzione: Cinenove
Distribuzione (Italia): Mondial Video
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Interpreti e personaggi
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Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film


L'assassino ha riservato nove poltrone è un film del 1974 diretto da Giuseppe Bennati.

Trama[]

Al termine di una serata mondana, un gruppo si persone accetta l'invito del comune amico Patrick Davenant a visitare un vecchio teatro all'interno della sua villa, un luogo che gode di fama sinistra e sul quale sembrano aleggiare forze e presenze non di questo mondo.

Se ne accorgono presto anche gli ospiti, che dopo aver scoperto con raccapriccio di essere stati intrappolati nella villa senza possibilità di fuga, cominciano a essere falciati uno a uno dalla mano di un ferocissimo omicida...

Note[]

A metà strada tra il thriller e l'horror, indeciso se seguire l'esempio del gotico italiani anni Sessanta o il giallo argentiano dei Settanta, l'ultimo film diretto da Giuseppe Bennati è un poco memorabile giallo all'italiana che mescola Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, ambientazioni gotiche, erotismo, giallo argentiano e suggestioni paranormali, con il deprecabile risultato che nessuno di questi elementi riesce a svilupparsi appieno.

L'ambientazione gotica del vecchio teatro ha un qualche valore ed all'inizio riesce anche a creare un'atmosfera interessante, ma proprio l'atmosfera viene soffocata dagli eccessivi dialoghi non sempre interessanti, sebbene i protagonisti si sforzino nel tentativo di sembrare cinici, caustici e antipatici. Presto il plot è sopraffatto da un erotismo di poco spessore, nello stesso modo in cui gli attori passano da grida isteriche ad atteggiamenti ambigui, seduttivi e sensuali. Ognuna delle donne mostra i seni, corre seminuda o si lancia in qualche scenetta lesbo, ma si osa poco anche sul fronte sessuale. Sembra che il film abbia un guizzo sadico quando l'assassino toglie gli slip ad una protagonista e la pugnala alla vagina, ma è cosa di poco conto e resa in modo ridicolo: la scena è off screen e la donna più che urlare geme quasi di piacere... A parte questo, di sangue se ne vede ben poco.

L'elemento paranormale si innesta forzatamente con il genere giallo e risulta meno fluido di come era stato per La dama rossa uccide sette volte (1972), film di gran lunga superiore, portando il prodotto di Bennati al limite del horror puro.

Simpatico l'inizio dei titoli di testa con i nomi degli attori accoppiati alle immagini dei singoli protagonisti mentre il tappeto sonoro fornito dalla musica lounge di Carlo Savina, in parte ripresa da Contronatura di Margheriti, completa l'opera.

Curiosità[]

Gli interni del teatro sono stati girati nel "Teatro Gentile da Fabriano" di Fabriano, nella provincia di Ancona, nelle Marche.

L'accreditato Luigi Antonio Guerra in realtà nel film non c'è proprio.

Eduardo Filippone, nel ruolo dell'uomo col guru, è così chiamato perché il guru è una giacca maschile molto lunga, con colletto alla coreana e abbottonatura nascosta, proprio come il modello indossato dal personaggio.

Locandina[]

L'assassino ha riservato nove poltrone locandina

La locandina del film

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