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Morte a Venezia
Morte a Venezia
Una scena del film
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Lingua originale: Inglese, Italiano, Polacco, Francese
Paese: {{{paese}}}
Anno: {{{annouscita}}}
Durata: 130 min
Colore: Colore
Audio: Sonoro
Rapporto: 2.35 : 1
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Produttore esecutivo: Mario Gallo
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Casa di produzione: Alfa Cinematografica
Distribuzione (Italia): Warner Bros. Pictures
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Interpreti e personaggi
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Episodi:
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Musiche: {{{musicista}}}
Tema musicale: Gustav Mahler, Franz Lehár, Modest Mussorgsky e Ludwig van Beethoven
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Sequel: {{{sequel}}}
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film


Morte a Venezia è un film drammatico del 1971 diretto da Luchino Visconti e tratto dal romanzo La morte a Venezia dello scrittore tedesco Thomas Mann.

Trama

1911. Il compositore Gustav von Aschenbach arriva a Venezia per trascorrere una vacanza al Lido. Presso l'Hotel Des Bains, dove soggiorna, è attratto fortemente dalla bellezza efebica e asessuata dell'adolescente polacco Tadzio, in vacanza con la famiglia. Una serie di flashback rivelano la crisi artistica ed esistenziale che Aschenbach vive ed il dissidio tra arte e vita che lacera la sua coscienza. Il turbamento procuratogli dal desiderio di Tadzio e la deludente ospitalità della città lo inducono a ripartire per Monaco.

Un disguido nell'invio dei bagagli lo costringe però a ritornare in hotel, come in realtà inconsciamente bramava. Da allora Aschenbach seguirà Tadzio con lo sguardo in ogni occasione, in hotel oppure, a distanza, nelle sue passeggiate veneziane. Appresa ufficiosamente la notizia di un'epidemia di colera in città, tenuta nascosta per non danneggiare il turismo, Aschenbach è indeciso se avvertire la famiglia polacca o tacere per non farla partire, ma alfine opta per non dire niente.

Ammalatosi, si trucca pesantemente per mascherare il suo male ed apparire più giovane ma, debilitato e allo stremo, muore sulla spiaggia, con il trucco che gli si scioglie sul volto, mentre Tadzio sul bagnasciuga sembra indicargli un punto indistinto all'orizzonte.

Curiosità

L'idea di Visconti di girare un film su questo romanzo di Mann era vivo da tempo, come anche per altri registi dell'epoca, ma la letterarietà di un romanzo poco descrittivo e tutto vissuto su analisi introspettive e su una forte intimità del protagonista, rendevano l'impresa molto difficile perché non si presentava facilmente ad una messa in scena. Badalucco, infatti, ammise che il lavoro si progettazione della sceneggiatura aveva richiesto oltre sei mesi per riuscire a fissare i punti principali della messa in scena e in questo lavoro furono diverse le modifiche e le aggiunte apportate all'opera di Mann[1]

Benché nel romanzo il personaggio di Gustav Von Aschenbach sia uno scrittore e non un musicista, il film di Visconti resta, per tantissimi aspetti, molto fedele al romanzo.

Le musiche del film sono ispirate a Gustav Mahler e l'ispirazione non è casuale in quanto Visconti e Badalucco, nel loro percorso di progettazione del film, avevano scoperto che Mann in realtà si era ispirato a Mahler per il personaggio del suo racconto e Badalucco racconta come nella stesura della sceneggiatura i due ascoltassero spesso le musiche di Mahler per trane ispirazione[1].

Per cercare l'attore giusto per interpretare Tadzio, Visconti fece un viaggio in Norvegia e in Svezia visitando diverse scuole e palestre. Alla fine la scelta cadde sul giovane attore svedese Björn Andresen. Il costumista Tosi disse che « Björn Andresen aveva una bellezza "mortuaria" che ricordava molto un "angelo della morte". »[2]

Visconti girò un documentario riguardante la ricerca dell'attore per il ruolo di Tadzio dal titolo: Alla ricerca di Tadzio (1970).

Silvana Mangano all'inizio non era stata scelta per carenza di fondi. Fu contattata un'altra attrice che però, letta la sceneggiatura, rifiutò la parte poiché priva di battute, relegando, a suo giudizio, la madre di Tadzio a livello di una comparsa. La Mangano, saputolo, si offrì per il ruolo senza pretendere alcun compenso.

I manifesti e la locandina del film furono realizzati dal pittore Fabio Rieti.

Il film uscì nei cinema italiani il 5 marzo 1971.

Per il ruolo di Tadzio Visconti aveva inizialmente pensato al suo figlioccio Miguel Bosé, ma Luis Miguel Dominguín, il padre di Miguel, si oppose ed impedì al figlio di recitare quel ruolo che egli definiva da effeminato.

Le riprese sono state effettuate realmente all'Hotel des Bains del Lido di Venezia, che per l'occasione venne riaperto e fatto ristrutturare da Visconti. Le scene di flashback ambientate in Austria in realtà sono state riprese sulle Dolomiti e in Trentino.

Una volta che il film fu terminato, la Warner Bros. voleva impedire che il film uscisse nei cinema a causa della tematica trattata. Quando appresero che a Londra era stata organizzata la premiere con come ospite illustre la regina Elisabetta II, ci ripensarono.

Locandina

Morte a Venezia locandina

La locandina del film


Note

questa pagina è stata revisionata l'ultima volta il giorno 28-10-2021
  1. 1,0 1,1 "Dall'idea al film" nei Contenuti Speciali di Morte a Venezia, DVD Warner Bros
  2. Piero Tosi: il creatore dei costumi" nei Contenuti Speciali di Morte a Venezia, DVD Warner Bros.


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